- 29 Ottobre 2024
Dichiarazione di conformità alla regola dell’arte: guida completa e aggiornata
Le imprese abilitate presso la camera di commercio redigono la dichiarazione di conformità alla regola dell’arte (DICO), che certifica la realizzazione dell’impianto secondo le normative tecniche vigenti. Questo documento, richiesto dalla legge, assicura che il lavoro sia stato svolto correttamente e rispetti gli standard di sicurezza.
Chi deve emettere la dichiarazione di conformità alla regola dell’arte?
Ogni committente ha l’obbligo di rivolgersi a imprese qualificate per i lavori di installazione o manutenzione degli impianti. Al termine dei lavori, l’impresa installatrice è tenuta a fornire la dichiarazione di conformità alla regola dell’arte. Questo documento include una relazione tecnica con la descrizione dei materiali e apparecchi utilizzati, lo schema non planimetrico e, se richiesto, il progetto dell’impianto. Il documento deve essere firmato dal titolare, dal legale rappresentante e anche dal responsabile tecnico dell’impresa.
Una volta emessa la dichiarazione di conformità alla regola dell’arte, l’impresa deve adempiere alle seguenti attività:
- Consegna di una copia al committente che è responsabile della conservazione della dichiarazione e che potrà successivamente utilizzarla per richiedere l’attivazione della fornitura (gas) o per la compravendita dell’immobile.
- Deposito presso lo sportello unico per l’edilizia del Comune: entro 30 giorni dalla fine dei lavori, l’impresa installatrice deve depositare la dichiarazione presso lo sportello unico del Comune in cui si trova l’impianto. Nel caso di nuove costruzioni, la dichiarazione di conformità è un documento necessario per ottenere il certificato di agibilità dell’edificio. Da pochi mesi alcune Regioni hanno sostituito il deposito fisico con il caricamento digitale presso il sistema SUAP.
- Trasmissione alla camera di commercio: il Comune, tramite il suo sportello unico, provvede a inviare una copia della dichiarazione di conformità alla Camera di Commercio, per garantire che la ditta installatrice abbia i requisiti per effettuare i lavori. Con il nuovo sistema SUAP il caricamento digitale arriva direttamente alla CCIAA.
E nel caso non ci fosse la DICO?
Se la dichiarazione di conformità alla regola dell’arte non è disponibile o non è mai stata redatta, è possibile fornire una dichiarazione di rispondenza (DIRI).
Questo documento può essere emesso solo per impianti (mai sottoposti a modifiche o integrazioni e/o cambio di apparecchi/) realizzati prima del 27 marzo 2008 in concomitanza della pubblicazione del DM 37/08. Come funziona? Un tecnico abilitato o un professionista iscritto all’albo redige la DIRI. Dopo aver eseguito un sopralluogo e le necessarie verifiche, certifica la conformità dell’impianto alle regole tecniche in vigore.
È importante evidenziare che la dichiarazione di rispondenza non può essere utilizzata per impianti realizzati dopo il 27 marzo 2008. In questi casi, una soluzione può essere quella di effettuare una modifica dell’impianto e redigere una nuova dichiarazione di conformità alla regola dell’arte. In alternativa i documenti disponibili per sanare la situazione sono il rapporto tecnico di compatibilità (RTC) edito da CIG o il rapporto tecnico di verifica (RTC) come previsto dalla UNI 10738:2012.
I professionisti autorizzati a rilasciare la (DIRI) devono essere iscritti all’albo professionale e avere almeno cinque anni di esperienza nel settore specifico. Se l’impianto non è soggetto all’obbligo di progetto, la DIRI può essere rilasciata anche da un responsabile tecnico di un’impresa installatrice con almeno cinque anni di esperienza nel settore.
Conclusione
In conclusione, la dichiarazione di conformità alla regola dell’arte è un documento cruciale per garantire la sicurezza e la regolarità degli impianti. Inoltre tutela la corretta esecuzione dei lavori da parte di imprese qualificate.